Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25261 del 1 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:25261PEN

Massima

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Il delitto di minaccia aggravata dall'utilizzo di un'arma impropria, quale l'ascia, è procedibile d'ufficio, in quanto l'uso di tale strumento, nelle circostanze di tempo e luogo in cui è portato, lo rende potenzialmente idoneo all'offesa della persona, configurando così una delle aggravanti previste dalla legge che determinano la procedibilità d'ufficio del reato, a prescindere dalla presentazione di querela da parte della persona offesa. Pertanto, il giudice non può dichiarare il non doversi procedere per difetto di querela, ma è tenuto a valutare nel merito la sussistenza degli elementi costitutivi del reato di minaccia aggravata, in quanto la procedibilità d'ufficio esclude la necessità della condizione di procedibilità rappresentata dalla querela della persona offesa. La natura dell'arma utilizzata, la sua idoneità offensiva in relazione alle circostanze concrete del fatto, e non la sua classificazione formale, sono elementi determinanti per stabilire la procedibilità d'ufficio del reato di minaccia, in quanto l'utilizzo di uno strumento potenzialmente lesivo, anche se non espressamente catalogato come arma, integra la relativa aggravante che comporta la perseguibilità d'ufficio del delitto, a prescindere dalla presentazione di querela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE presso la Corte d'appello di Perugia;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15 dicembre 2020, del Tribunale di Terni;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CUOCO MICHELE;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale VENEGONI ANDREA, che ha concluso per l'annullamento del provvedimento impugnato;
letta la memo…

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