Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42361 del 4 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:42361PEN

Massima

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Il giudice non può disporre la trasmissione degli atti al pubblico ministero per una circostanza aggravante non contestata nell'imputazione, quando questa risulti comunque dal capo di imputazione, in quanto ciò non integra un'ipotesi di "diversità del fatto" ai sensi dell'art. 521 c.p.p., comma 2, e non lede i diritti di informazione e difesa dell'imputato. In tali casi, il giudice è tenuto a pronunciare una decisione di merito sull'addebito di reato aggravato, senza necessità di alcuna notifica all'imputato contumace ai sensi dell'art. 520 c.p.p. La regressione del procedimento disposta dal giudice in simili ipotesi, pur non rientrando nelle fattispecie tassative previste dalla legge, non integra un provvedimento abnorme, in quanto il potere esercitato rientra astrattamente tra quelli attribuiti al giudice, ancorché applicato in modo erroneo. Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di trasmissione degli atti al pubblico ministero è inammissibile, salvo il caso di abnormità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO ((omissis)) del 14/10/2 -

Dott. BARTOLINI Francesco rel. Consigliere SENTE -

Dott. DE CRESCIENZO ((omissis)) N. 1 -

Dott. DAVIGO Piercamillo Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. CHINDEMI ((omissis)) N. 6595/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI NAPOLI;

nei confronti di:

1) RO. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1703/2008 TRIBUNALE di NAPOLI, del 03/02/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO BARTOLINI;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. BUA Francesco, che ha chiesto l'annullamento con rinvio.

IL FATTO ED I MOTIVI DEL RI…

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