Cassazione penale Sez. III sentenza n. 9612 del 27 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:9612PEN

Massima

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Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione del quadro probatorio a quella effettuata dai giudici di merito, quando la motivazione della sentenza impugnata risulti congrua e coerente con gli elementi acquisiti nel processo, anche in relazione alle argomentazioni difensive. Ciò in quanto il controllo sulla motivazione demandato al giudice di legittimità è circoscritto all'accertamento della sua logicità e coerenza, senza potersi risolvere in una diversa lettura degli elementi di fatto o nell'adozione di nuovi e diversi criteri di giudizio sulla ricostruzione e valutazione dei fatti. La mera richiesta di una nuova valutazione del materiale probatorio, attraverso deduzioni generiche che non confutano i passaggi argomentativi decisivi della motivazione impugnata, determina l'inammissibilità del ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Torino del 21 settembre 2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Alessandro M. Andronio;

udito il pubblico ministero, in persona del sostituto procuratore generale, dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso per inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. - Con sentenza del 21 settembre 2012, la Corte …

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