Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9145 del 26 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:9145PEN

Massima

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Il sequestro di persona a scopo di estorsione, anche quando sia finalizzato all'ottenimento di un pagamento derivante da un preesistente rapporto illecito, integra il reato di cui all'art. 630 c.p. e non i reati di sequestro di persona (art. 605 c.p.) ed estorsione (art. 629 c.p.) in concorso. La privazione della libertà personale, anche se non accompagnata da violenze fisiche e in presenza di una certa libertà di movimento della vittima, è sufficiente a configurare il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione, qualora risulti la volontà degli autori di costringere i familiari della vittima al pagamento di un riscatto. Il concorso nel reato di sequestro di persona a scopo di estorsione può essere ravvisato anche nei confronti di coloro che, pur non avendo materialmente eseguito atti di privazione della libertà, abbiano comunque consapevolmente e volontariamente contribuito alla realizzazione del fatto, anche solo in una fase successiva. Tuttavia, qualora per la natura, la specie, i mezzi, le modalità o circostanze dell'azione, ovvero per la particolare tenuità del danno o del pericolo, il fatto risulti di lieve entità, la pena prevista per il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione deve essere diminuita, ai sensi della sentenza della Corte Costituzionale n. 68 del 2012.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

4. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

5. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

6. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 29/09/2011 della Corte di appello di Lecce;

visti gli atti, la sentenza denunziata e i ricorsi;

udita la relazione svolta dal Consigliere Giovanni Conti;

udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procurat…

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