Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21140 del 11 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:21140PEN

Massima

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La creazione e l'utilizzo abusivo di un profilo su un social network, utilizzando l'immagine e i dati di una persona del tutto inconsapevole, integra il delitto di sostituzione di persona di cui all'art. 494 c.p. Ai fini della responsabilità penale, è sufficiente il collegamento tra l'indirizzo IP utilizzato per creare il falso profilo e la sfera di disponibilità dell'imputato, senza che sia necessario dimostrare un concreto pregiudizio per la persona sostituita, essendo l'elemento dell'induzione in errore integrato dalla semplice creazione del profilo falso. L'onere di fornire una spiegazione idonea a escludere il ragionevole dubbio sulla propria responsabilità grava sull'imputato, il quale non può sottrarsi alla condanna penale qualora non riesca a giustificare in modo plausibile il collegamento tra il proprio indirizzo IP e la creazione del falso profilo. La pronuncia di una condanna generica al risarcimento del danno e l'assegnazione di una provvisionale, essendo provvedimenti non definitivi e destinati ad essere travolti dalla successiva liquidazione integrale del danno, non sono impugnabili autonomamente in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabet - Rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/01/2017 della CORTE APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Morosini Elisabetta Maria;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott.ssa Di Nardo Marilia, che ha concluso chiedendo il rigetto;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso riportandosi al ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza …

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