Il provvedimento di decadenza dall'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, adottato in autotutela per la mancata osservanza degli obblighi imposti al beneficiario, deve essere espressivo di un corretto contemperamento dei delicati interessi in gioco e deve fondarsi su un'adeguata istruttoria ed una congrua motivazione, da cui risultino gli elementi valutati dall'Amministrazione e l'iter logico da essa seguito per pervenire alla determinazione assunta. In particolare, l'Amministrazione non può disattendere le giustificazioni addotte dall'interessato, ritenendole non condivisibili, senza un'adeguata istruttoria e senza valutare concretamente i presupposti stabiliti dalla legge per sanzionare la mancata stabile occupazione decennale dell'alloggio, soprattutto quando sia stata concessa una deroga in considerazione della particolare situazione personale e familiare del beneficiario. Inoltre, l'obbligo di trasferimento "definitivo" in un determinato luogo non può essere cristallizzato nell'atteggiarsi della volontà del soggetto in un dato momento, dovendo essere garantita anche la possibilità che il beneficiario nel tempo possa mutare convincimento ed interessarsi altrimenti ai suoi affetti ed ai bisogni di vita. Infine, l'Amministrazione deve valutare l'attualità dell'interesse pubblico alla rimozione dell'atto in relazione all'assetto di interessi recato dalla deroga concessa.