Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12213 del 2 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:12213PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il coinvolgimento in un'associazione di tipo mafioso può essere desunto da una pluralità di elementi probatori, quali intercettazioni di conversazioni, dichiarazioni di collaboratori di giustizia e precedenti condanne, che dimostrino la partecipazione attiva e consapevole dell'imputato alle attività e agli scopi del sodalizio criminoso, anche attraverso il compimento di condotte strumentali o di supporto, senza che sia necessario l'accertamento di specifici atti di violenza o intimidazione. La prova della responsabilità può fondarsi su elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, che rivelino il ruolo organico dell'imputato nell'ambito dell'associazione, il suo contributo causale rilevante e l'affectio societatis, senza che sia richiesta la dimostrazione di condotte materiali direttamente riconducibili al dolo specifico del reato associativo. Inoltre, la partecipazione all'associazione mafiosa può essere desunta anche dalla condanna precedente per il medesimo reato, dalla disponibilità di armi, dalla gestione di attività illecite e dalla vicinanza a esponenti di spicco del sodalizio, purché tali elementi siano valutati nel loro complesso e in connessione con gli altri indizi probatori. Infine, il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato con riferimento all'intensità del dolo e alla costante dedizione dell'imputato alle attività illecite, senza che sia necessario un esame analitico di tutti gli elementi dedotti dalla difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

2) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

3) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

4) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

5) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

6) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

7) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

8) (OMESSO) N. IL (OMESSO)

9) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

10) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 529/2006 CORTE APPELLO di CATANIA, del 17/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.