Cassazione civile Sez. I ordinanza n. 14242 del 4 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:14242CIV

Massima

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Il trattamento illecito di dati personali e giudiziari, effettuato senza le dovute cautele e garanzie di riservatezza, comporta il risarcimento del danno non patrimoniale in capo all'interessato, in quanto lesivo di diritti fondamentali della persona tutelati dalla Costituzione e dalla normativa sulla privacy. Il danneggiato non è tenuto a provare l'effettiva sussistenza e l'entità del danno, essendo sufficiente la mera violazione delle regole di liceità e correttezza nel trattamento dei dati, che fa sorgere una presunzione di danno non patrimoniale. Spetta invece al soggetto che ha effettuato il trattamento dimostrare di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno, ai sensi dell'art. 2050 c.c. Il giudice, una volta accertata l'illiceità del trattamento, può liquidare il danno in via equitativa, salvo prova contraria del danneggiante circa l'inesistenza o l'irrilevanza del pregiudizio subito dall'interessato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMPANILE Pietro - Presidente

Dott. IOFRIDA Giulia - Consigliere

Dott. LAMORGESE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CIRESE Marina - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso 22060/2013 proposto da:
Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in persona del Direttore pro tempore, domiciliata in Roma, Via dei Portoghesi n. 12, presso l'Avvocatura Generale dello Stato, che la rappresenta e difende ope legis;
- ricorrente -
contro
(OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e difende, giusta procura a margine del controricorso;
- controricorrente -
avverso la sentenza n. 8437/2013 del TRIBUNALE di ROMA, depos…

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