Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39900 del 4 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:39900PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, anche in sede di esecuzione, richiede la sussistenza di concreti indicatori, quali l'omogeneità delle violazioni e del bene protetto, la contiguità spazio-temporale, le singole causali, le modalità della condotta, la sistematicità e le abitudini programmate di vita, nonché la dimostrazione che, al momento della commissione del primo reato, i successivi fossero stati programmati almeno nelle loro linee essenziali. Non è sufficiente, a tal fine, la mera presenza di taluni di tali indici, se i successivi reati risultino comunque frutto di determinazione estemporanea. Il giudice dell'esecuzione, nel valutare la sussistenza della continuazione, deve effettuare un'approfondita verifica di tali elementi, motivando adeguatamente le proprie conclusioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/02/2018 del TRIBUNALE di SAVONA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BONI MONICA;
lette le conclusioni del P.G. Dott. ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 7 febbraio 2018 il Tribunale di Savona, pronunciando quale giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza proposta nell'interesse del condannato (OMISSIS), volta ad ottenere la …

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