Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5270 del 1 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:5270PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. è configurabile anche in relazione a organizzazioni criminali diverse dalle tradizionali "mafie", purché caratterizzate dalla capacità di incutere timore e assoggettamento nella collettività attraverso l'utilizzo del metodo mafioso, ossia l'impiego della forza di intimidazione promanante dal vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di omertà e assoggettamento. Ai fini della sussistenza di tale reato, non è necessario che l'associazione abbia una struttura gerarchica complessa o un elevato numero di affiliati, essendo sufficiente che essa sia in grado di sprigionare, per il solo fatto della sua esistenza, una capacità di intimidazione attuale, effettiva e obiettivamente riscontrabile, tale da piegare la volontà di coloro che entrano in contatto con i suoi componenti. Tale forza intimidatrice può desumersi anche dal compimento di atti non necessariamente violenti, ma comunque evocativi dell'esistenza, della fama criminale e del prestigio dell'associazione, ovvero dalla generale percezione che la collettività abbia dell'efficienza del gruppo nell'esercizio della coercizione fisica. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 416-bis c.p., è sufficiente che gli associati, per raggiungere i propri scopi, si avvalgano della forza di intimidazione promanante dal vincolo associativo e profittino della conseguente condizione di assoggettamento e omertà, a prescindere dalla commissione di specifici atti violenti o dalla realizzazione di delitti-fine, essendo il reato di pericolo concreto rispetto al bene giuridico tutelato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA P. - rel. Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PM di Salerno;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS);
contro la ordinanza del Tribunale della Liberta' di Salerno del 9-17.10.2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Pierluigi Cianfrocca;
udito il PM, nella persona del sostituto procuratore generale Dott. Molino Pietro, che ha concluso per l'annullamento dell'ordinanza con rinvio al Tribunale di Salerno.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del …

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