Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34056 del 31 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:34056PEN

Massima

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Il reato di istigazione a commettere reati militari, previsto dall'art. 212 c.p.m.p., tutela l'ordine pubblico militare in sé considerato, a prescindere dall'effettiva commissione dei reati istigati. Pertanto, la persona offesa dal reato è individuata nell'ordinamento militare nel suo complesso, e non nei singoli soggetti eventualmente destinatari dell'istigazione, i quali, pur costituendo l'oggettività materiale del reato, non rivestono la qualità di persona offesa. Di conseguenza, la parte civile costituita, pur lamentando un pregiudizio, non è legittimata a proporre ricorso per cassazione avverso la sentenza di non luogo a procedere, essendo tale impugnazione destinata esclusivamente alla tutela degli interessi penalistici della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. DI TOMASSI M. Stefan - rel. Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS), parte civile;

avverso la sentenza emessa in data 29.11.2013 dal Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale militare di Roma;

nei confronti di:

(OMISSIS), nato ad (OMISSIS), imputato;

Visti gli atti, il provvedimento denunziato, il ricorso, la memoria dell'imputato;

udita la relazione svolta dal consigliere M. Stefania Di Tomassi;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale mi…

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