Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31565 del 21 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:31565PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, induce il privato a corrispondergli prestazioni indebite, approfittando della sua posizione di potere e della situazione di soggezione in cui versa il privato, commette il reato di indebita induzione previsto dall'art. 319-quater c.p. Tale condotta è punibile anche quando il privato accetta la richiesta del pubblico ufficiale per evitare l'irrogazione di una sanzione o l'adozione di un provvedimento sfavorevole, in quanto la sua accettazione è determinata dalla posizione di soggezione e dalla prospettiva di un danno ingiusto. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che il pubblico ufficiale abbia esercitato una vera e propria costrizione, essendo sufficiente che egli abbia indotto il privato ad accettare la sua richiesta attraverso l'abuso della sua posizione di potere e l'approfittamento della situazione di debolezza del privato. Inoltre, il diritto del privato danneggiato al risarcimento del danno permane anche a seguito della riqualificazione del fatto da concussione in indebita induzione, in applicazione del principio secondo cui il diritto al risarcimento del danno cagionato da un fatto ingiusto non viene meno per effetto di successive modifiche legislative. Infine, le dichiarazioni rese dalla persona offesa, inizialmente qualificata come concorrente necessario nel reato, sono utilizzabili come testimonianza, in quanto al momento della loro assunzione non sussistevano a suo carico precisi indizi di reità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16 novembre 2015 della Corte di appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CRISCUOLO Anna;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio limitatamente al risarcimento del danno e rigetto dei ricorsi nel resto;
udi…

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