Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9411 del 18 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:9411PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando l'agente pone in essere, con condotte reiterate nel tempo, minacce o molestie idonee a cagionare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero a ingenerare nella stessa un fondato timore per la propria incolumità o per quella di persone a lei vicine. A tal fine, non è necessario l'accertamento di uno stato patologico, essendo sufficiente che gli atti persecutori abbiano un effetto destabilizzante della serenità e dell'equilibrio psicologico della vittima. L'elemento soggettivo del reato può essere desunto dalle concrete modalità esecutive dell'azione criminosa, attraverso le quali è possibile risalire alla sfera intellettiva e volitiva dell'agente, in modo da evidenziarne la cosciente volontà e rappresentazione degli elementi oggettivi del reato. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato di lesioni, è sufficiente l'accertamento di qualsiasi alterazione anatomica o funzionale dell'organismo, anche di lieve entità e non influente sulle condizioni organiche generali. Infine, la diffamazione può realizzarsi anche attraverso la divulgazione di valutazioni offensive della reputazione professionale della persona offesa, anche se espresse in forma generica e astratta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbar - rel. Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/01/2020 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DE MARZO GIUSEPPE;
lette le conclusioni scritte dell'Avvocato generale, Dott. Fimiani Pasquale, il quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 16/01/2020 la Corte d'appello di Bologna ha confermato la decisione …

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