Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36097 del 16 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:36097PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 416-bis c.p. non determina di per sé l'applicabilità della continuazione tra tale reato e altri reati-fine commessi dal medesimo soggetto, ove non emerga una programmazione unitaria di tali ulteriori condotte criminose fin dal momento dell'adesione al sodalizio mafioso. Infatti, la mera appartenenza a un'associazione di tipo mafioso non è sufficiente a unificare sul piano esecutivo e teleologico reati diversi per modalità di realizzazione e contesto territoriale, qualora non risulti provata una preordinazione unitaria di tali condotte illecite fin dal momento dell'inserimento del reo nell'organizzazione criminale. La continuazione tra reati può essere riconosciuta solo quando emerga una effettiva unità di disegno criminoso, non essendo sufficiente la mera riconducibilità delle singole condotte a un medesimo contesto associativo, ove tale nesso non si traduca in una programmazione unitaria dei diversi reati-fine fin dal momento dell'adesione all'associazione. Pertanto, il giudice dell'esecuzione deve valutare con rigore l'omogeneità esecutiva e teleologica delle diverse condotte criminose, non potendo desumere automaticamente tale unità dal solo accertamento della responsabilità per il reato associativo di cui all'art. 416-bis c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANDRINI Enrico Giusep - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessand - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
Avverso l'ordinanza emessa il 13/02/2020 dalla Corte di appello di Catania;
Sentita la relazione del Consigliere Alessandro Centonze;
Lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale Simone Perelli, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RILEVATO IN FATTO
1. Con ordinanza emessa il 13/02/2020 la Corte di appello di Catania, quale Giudice dell'esecuzione, rigettava la richiesta avanzata da (OMISSIS), finalizzata a ottenere il riconoscimento …

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