Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2042 del 18 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:2042PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.) sussiste quando l'imputato, con la sua condotta minacciosa e di opposizione, ostacola o impedisce l'attività di pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, anche se tale attività non sia diretta a compiere un atto specifico e autonomamente valutabile, ma rientri nell'ordinaria attività di mantenimento dell'ordine e della sicurezza in ambienti pubblici come il carcere. L'elemento oggettivo del reato non richiede necessariamente l'impedimento o l'ostacolo a un atto specifico, essendo sufficiente l'opposizione all'attività di ufficio del pubblico ufficiale, anche se generica e volta al mero mantenimento dell'ordine. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla coscienza e volontà di opporsi all'attività del pubblico ufficiale, a prescindere dalla consapevolezza dell'imputato di commettere un reato. Pertanto, il reato di resistenza a pubblico ufficiale sussiste anche quando l'imputato, con atteggiamenti minacciosi e di opposizione, ostacola l'attività di pubblici ufficiali volta al mantenimento dell'ordine e della sicurezza in ambienti pubblici come il carcere, senza che sia necessario l'impedimento o l'ostacolo a un atto specifico e autonomamente valutabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. CAPOZZI Ange - Rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/04/2017 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa ((omissis)) che ha concluso per l'inamrnissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Milano, a seguito di gravam…

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