Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8667 del 27 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:8667PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale per il reato di bancarotta fraudolenta può essere attribuita anche all'amministratore di fatto di una società fallita, qualora risulti accertato il suo concreto e attivo coinvolgimento nella gestione dell'impresa e nella realizzazione delle condotte distrattive o dissipative del patrimonio sociale, a prescindere dalla formale titolarità della carica di amministratore. Ciò in quanto la responsabilità per i reati fallimentari non dipende esclusivamente dalla qualifica formale rivestita, ma dalla effettiva ingerenza e partecipazione del soggetto nella gestione dell'impresa e nella realizzazione degli atti di bancarotta, anche in posizione subordinata rispetto all'amministratore di diritto. Pertanto, ai fini dell'affermazione della responsabilità penale per bancarotta fraudolenta, è necessario verificare in concreto il ruolo svolto dal soggetto nell'ambito della gestione societaria e il suo effettivo contributo causale alla realizzazione dei fatti di distrazione o dissipazione del patrimonio sociale, a prescindere dalla sua formale qualifica. La Corte di cassazione, nel sindacare la legittimità della decisione di merito, non deve sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di fatto, ma deve limitarsi a verificare la plausibilità e la coerenza logica della motivazione adottata, senza entrare nel merito delle valutazioni di fatto compiute.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. Gi. , n. ad (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo depositata il 7 giugno 2006;

Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udite le conclusioni del P.M. Dott. CIANI Gianfranco, che ha chiesto l'inammissibilita'.

Udito il difensore Avv. BALDASSARRE Laura.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con la sentenza impugnata la Corte d'appello di Palermo ha confermato la …

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