Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43503 del 14 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:43503PEN

Massima

Il falso in atto pubblico commesso da privato è integrato quando l'imputato, pur avendo interesse all'uso dell'atto falsificato, abbia materialmente alterato il documento, essendo irrilevante che la falsificazione sia stata eseguita da un suo dipendente, in quanto l'imputato risponde comunque del reato per aver presentato l'atto falso. Tuttavia, il giudice è tenuto a valutare la richiesta dell'imputato di concessione del beneficio della non menzione della condanna, in quanto tale valutazione attiene al merito della decisione e non può essere omessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - rel. Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/06/2015 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/09/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. GORJAN SERGIO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CORASANITI GIUSEPPE;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CORASANITI Giuseppe che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
La Corte di Appello di Bologn…

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