Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 4244 del 2005

ECLI:IT:TARVEN:2005:4244SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare i ricorsi proposti dalla società Edilquattro s.a.s. contro il Comune di Vittorio Veneto in relazione all'adozione di varianti al Piano Regolatore Generale, ha enunciato i seguenti principi di diritto: 1. L'amministrazione comunale ha la facoltà di revocare un provvedimento di adozione di variante urbanistica e di approvarne uno nuovo, anche contestualmente, senza che ciò comporti vizi di legittimità. La revoca di un atto può essere contestuale all'approvazione di quello che lo sostituisce, senza che rilevi l'ordine delle statuizioni nel dispositivo. Inoltre, l'omessa inserimento della revoca nell'ordine del giorno non determina illegittimità, quando l'adozione della nuova variante implicitamente presuppone la revoca della precedente. 2. L'adozione di una nuova variante urbanistica, che sostituisce quella precedente, non costituisce un mero atto di convalida o sanatoria della delibera impugnata, ma un nuovo provvedimento discrezionale dell'amministrazione, che può legittimamente introdurre contenuti diversi e più approfonditi rispetto alla precedente variante, anche in corso di giudizio, senza che ciò integri uno sviamento di potere. 3. L'amministrazione comunale, nell'esercizio della propria discrezionalità in materia di pianificazione urbanistica, può legittimamente revocare una precedente variante e adottarne una nuova, anche in presenza di parziale attuazione di un piano di lottizzazione, qualora ritenga prevalente l'interesse pubblico alla tutela della sicurezza e del paesaggio rispetto agli interessi dei privati proprietari. Tali valutazioni discrezionali, se adeguatamente motivate, non sono sindacabili in sede giurisdizionale, salvo manifesta illogicità o erroneità. 4. La mancata sottoposizione delle osservazioni al Consiglio comunale, che ha adottato la nuova variante urbanistica senza esaminarle direttamente ma recependo le valutazioni degli uffici e della Giunta, non determina illegittimità, qualora il Consiglio abbia comunque consapevolmente optato per la riadozione della variante, anche in considerazione delle mutate esigenze di programmazione. 5. La partecipazione di membri della commissione urbanistica comunale, che siano direttamente o indirettamente interessati alle osservazioni, non inficia la legittimità dell'intera variante urbanistica, essendo le conseguenze invalidanti della violazione dell'obbligo di astensione limitate alle sole prescrizioni inficiate dal condizionamento di interessi egoistici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Avviso di Deposito
del
a norma dell'art. 55
della L. 27 aprile
1982 n. 186
Il Direttore di Sezione
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, prima Sezione, con l'intervento dei magistrati:
((omissis)) f.f. , relatore
((omissis))
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sui ricorsi riuniti n. 3487/92 e 2509/93, proposti da Edilquattro s.a.s., rappresentati e difesi dagli avv.ti ((omissis)) ed ((omissis)) nonché dall'avv. ((omissis)) presso il quale ultimo eleggono domicilio in Venezia S. Polo 3080/L;
contro
il Comune di ((omissis)), in persona del Sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso (limitatamente al ric. n. 2509/93) dall'avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliato presso lo studio dell'avv. F. Stivanello Gussoni in Venezia, Dorsoduro 3593;
per l'annullamento
quanto al ricorso n. 3487/92:
della delibera del Consiglio Comunale di ((omissi…

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