Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16474 del 27 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:16474PEN

Massima

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Il reato di interruzione di pubblico servizio di cui all'art. 340 c.p. richiede, ai fini della sua integrazione, non un mero disturbo al buon andamento dell'attività, ma un'interferenza tale da recare un effettivo danno all'amministrazione e all'utente. Pertanto, la mera chiusura, anche solo per poche ore, dell'ingresso di un edificio adibito a istituto scolastico, pur integrando una condotta materiale riconducibile alla fattispecie, non è sufficiente a configurare il delitto in assenza di un accertamento dell'effettiva interruzione del servizio pubblico e del concreto pregiudizio arrecato. Tuttavia, l'obbligo di immediata declaratoria della prescrizione del reato, ove contestata, preclude l'approfondimento della valutazione circa la sussistenza degli elementi costitutivi del delitto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio - Presidente

Dott. AGRO' Antonio - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ca. Sa. ;

contro la sentenza 26 febbraio 2010 della Corte d'Appello di Messina;

Udita la relazione del Consigliere Dr. Antonio Stefano Agro';

Udito il P.G. Dr. Luigi Riello che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Ca.Sa. , ritenuto responsabile di interruzione di pubblico servizio per aver chiuso con un lucchetto il cancello di ingresso d…

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