Il rilascio del nulla osta all'ingresso per lavoro subordinato di cittadini extracomunitari non può essere revocato retroattivamente sulla base di criteri reddituali introdotti successivamente alla presentazione della domanda, in assenza di una espressa previsione normativa che consenta tale applicazione retroattiva. Il principio generale di irretroattività degli atti amministrativi, espressione dell'esigenza di garantire la certezza dei rapporti giuridici e del principio di legalità, impedisce all'Amministrazione di incidere unilateralmente e con effetto "ex tunc" sulle situazioni soggettive del privato, salvo che una norma di rango primario non lo autorizzi espressamente. Pertanto, la revoca del nulla osta disposta sulla base di una mera circolare amministrativa, che estende retroattivamente limiti reddituali previsti per altre fattispecie, risulta illegittima per violazione di legge. L'Amministrazione, nel valutare i requisiti per il rilascio del nulla osta, deve attenersi alla disciplina vigente al momento della presentazione della domanda, senza poter applicare retroattivamente criteri successivamente introdotti, in assenza di una espressa previsione di legge che lo consenta, al fine di garantire la certezza dei rapporti giuridici e il legittimo affidamento del privato.