Consiglio di Stato sentenza n. 6899 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:6899SENT

Massima

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Il silenzio-assenso sulla domanda di condono edilizio non si perfeziona per il solo fatto dell'inutile decorso del termine perentorio a far data dalla presentazione della domanda di sanatoria e del pagamento dell'oblazione, essendo necessario anche l'acquisizione della prova della ricorrenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi stabiliti dalle specifiche disposizioni di settore, da verificarsi all'interno del relativo procedimento. In mancanza di tali requisiti, è inammissibile la domanda di accertamento della fondatezza della pretesa formulata in sede giudiziale avente ad oggetto il contegno silente del Comune. Pertanto, il mero decorso del tempo rappresenta solo un elemento costitutivo, tra gli altri, della fattispecie autorizzativa, non essendo sufficiente per la formazione del silenzio-assenso sull'istanza di condono edilizio. È necessario che ricorrano sia l'avvenuto pagamento dell'oblazione dovuta e degli oneri di concessione, che l'avvenuto deposito di tutta la documentazione prevista per l'istanza di condono, affinché possano essere utilmente esercitati i poteri di verifica da parte dell'amministrazione comunale. L'assenza di completezza della domanda di sanatoria osta alla formazione tacita del titolo abilitativo, potendosi esso formare per effetto del silenzio-assenso soltanto se la domanda di sanatoria presentata possegga i requisiti soggettivi e oggettivi per essere accolta.

Sentenza completa

Pubblicato il 05/12/2018

N. 06899/2018REG.PROV.COLL.

N. 09504/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9504 del 2015, proposto dalla società Duchessa Immobiliare S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) ed ((omissis)), con domicilio eletto presso il loro studio in Roma, viale G. Mazzini, n. 11;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio presso l’Avvocatura Capitolina in Roma, via del Tempio di Giove, n. 21;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, Sede di Roma, Sezione Seconda-
Quater

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