Cassazione penale Sez. III sentenza n. 19103 del 3 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:19103PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di rigetto della richiesta di revoca o sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere, afferma che il ricorso per cassazione è ammissibile solo se denuncia la violazione di specifiche norme di legge ovvero la manifesta illogicità della motivazione del provvedimento secondo i canoni della logica e i principi di diritto, ma non anche quando propone censure che riguardino la ricostruzione dei fatti ovvero che si risolvano in una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito. Inoltre, il vizio di mancanza o illogicità della motivazione dell'ordinanza in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza non può essere sindacato dalla Corte di legittimità, quando non risulti "prima facie" dal testo del provvedimento impugnato, restando ad essa estranea la verifica della sufficienza e della razionalità della motivazione sulle questioni di fatto. Pertanto, il ricorso è dichiarato inammissibile in quanto la ricorrente si limita esclusivamente a formulare deduzioni fattuali con le quali contesta il quadro indiziario evidenziato nel provvedimento impugnato, senza formulare censure in ordine al percorso logico argomentativo dell'ordinanza, che risulta immune da vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. LOMBARDI Alfredo M - rel. Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata in (OMISSIS);

avverso l'ordinanza in data 04/09/2012 del Tribunale di Milano;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Lombardi Alfredo Maria;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Montagna Alfredo, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la impugnata ordinanza il Tribunale di Milano ha rigetta…

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