Il giudice penale è tenuto a disporre la confisca obbligatoria del veicolo utilizzato per la commissione del reato di guida in stato di ebbrezza, ai sensi dell'art. 186, comma 2, lett. c), del Codice della Strada, indipendentemente dalla sostituzione della pena detentiva con il lavoro di pubblica utilità. Tale confisca, avente natura di sanzione amministrativa accessoria, non è esclusa dal divieto di applicazione delle pene accessorie previsto dall'art. 445, comma 1, c.p.p. in caso di applicazione della pena su richiesta delle parti. Il giudice non può esimersi dall'ordine di confisca, essendo questa una misura di carattere obbligatorio e strumentale alla prevenzione e repressione del reato, che mira a privare il reo dello strumento utilizzato per commettere l'illecito. Inoltre, la successiva dichiarazione di estinzione del reato a seguito del positivo svolgimento del lavoro di pubblica utilità non incide sulla doverosità della confisca, la quale potrà essere revocata solo all'esito dell'esecuzione della sanzione sostitutiva. Il principio di economia processuale impone che la confisca sia disposta direttamente dal giudice penale, senza necessità di rimettere il provvedimento all'autorità amministrativa, al fine di evitare un ulteriore grado di giudizio.