Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39908 del 4 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:39908PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare l'ammissibilità delle misure alternative alla detenzione carceraria, quali l'affidamento in prova al servizio sociale e la detenzione domiciliare, deve compiere un unitario accertamento prognostico sulla personalità del condannato e sulla sua idoneità al reinserimento sociale, tenendo conto non solo degli eventuali precedenti penali e di condotte recenti connotate da disvalore, ma anche di tutti gli elementi positivi relativi alle sue condizioni personali, familiari e domiciliari, nonché alle prospettive di un effettivo percorso di emenda e di risocializzazione. Ove tali elementi non siano adeguatamente esaminati e ponderati, la decisione di rigetto della misura alternativa, specie quella della detenzione domiciliare, risulta carente di motivazione e deve essere annullata con rinvio per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

Dott. REYNOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/01/2018 del TRIBUNALE di SORVEGLIANZA di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CENTOFANTI FRANCESCO;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANIELLO ROBERTO, che ha chiesto rigettarsi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale di sorveglianza di Roma rigettava le istanze di affidamento in prova al servizio sociale e de…

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