Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 25770 del 7 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25770PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale dell'imputato per i reati di furto aggravato, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti di rame, acciaio e altri materiali ferrosi, nonché per il reato di ricettazione, può essere ritenuta sulla base di un compendio probatorio logico e coerente, che comprende elementi quali: la messa a disposizione di un mezzo di trasporto utilizzato per il trasporto della refurtiva; la partecipazione all'organizzazione delle azioni delittuose attraverso conversazioni telefoniche con i complici; la presenza dell'imputato nel luogo e al momento della ricezione della merce rubata, senza che egli sia stato in grado di giustificarne la provenienza. Tali elementi, valutati nel loro complesso, consentono di affermare la sussistenza della responsabilità penale dell'imputato, anche in relazione al reato di associazione per delinquere, pur in assenza di una struttura organizzativa particolarmente articolata. Il giudice di appello, nel rideterminare la pena in misura inferiore rispetto a quella irrogata in primo grado, non viola il divieto di reformatio in peius, in quanto la pena finale risulta comunque più favorevole all'imputato. Inoltre, il giudice di secondo grado può individuare una pena base di misura superiore a quella determinata dal primo giudice, purché la pena finale non risulti superiore a quella precedentemente inflitta, a condizione che tale scelta sia adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MENICHETTI Carla - Presidente

Dott. FERRANTI Donatella - rel. Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/02/2019 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DONATELLA FERRANTI.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Lecce ha confermato la sentenza del Tribunale di Brindisi in data 21.12.2015 in punto di responsabilita' penale nei confronti di (OMISSIS), imputato del reato di cui all'articolo 416 c.p., comma 1, 2…

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