Il diniego di condono edilizio è legittimo quando l'opera abusiva risulta realizzata dopo il 31 marzo 2003, data limite fissata dalla legge per l'accesso alla sanatoria edilizia, indipendentemente dalla comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza, in quanto il provvedimento di diniego è atto vincolato non soggetto all'obbligo di preavviso di cui all'art. 10-bis della Legge n. 241/1990. Ciò in quanto la violazione di tale norma non è invocabile per atti vincolati, ai sensi dell'art. 21-octies, comma 2, della medesima legge, e la disciplina speciale del condono edilizio esclude l'applicabilità della comunicazione dei motivi ostativi. Il diniego di condono edilizio è pertanto legittimo quando l'opera abusiva risulta realizzata oltre il termine di legge, anche in assenza di preventiva comunicazione dei motivi ostativi, in quanto trattasi di provvedimento vincolato e di procedimento connotato da specialità normativa che esclude l'applicazione dell'art. 10-bis della Legge n. 241/1990. La massima si fonda sulla sentenza in esame, che ha respinto il ricorso avverso il diniego di condono edilizio per opere realizzate dopo il 31 marzo 2003, ritenendo legittimo il provvedimento di diniego anche in assenza di preavviso ai sensi dell'art. 10-bis della Legge n. 241/1990.