Il ricorso è dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, in quanto la parte ricorrente ha rinunciato al ricorso a seguito del pagamento da parte dell'amministrazione di quanto dovuto. Ciò determina la carenza del presupposto per la pronuncia nel merito del giudizio, comportando l'improcedibilità del ricorso ai sensi dell'art. 84, comma 3, del Codice del processo amministrativo. Le spese del giudizio sono compensate in ragione della particolare situazione che ha determinato la rinuncia al ricorso. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il ricorso diviene improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse quando, nel corso del giudizio, vengono meno i presupposti per l'emanazione di una pronuncia nel merito, come nel caso in cui la parte ricorrente rinunci al ricorso a seguito della soddisfazione della pretesa dedotta in giudizio. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, ai sensi dell'art. 84, comma 3, del Codice del processo amministrativo, potendo altresì disporre la compensazione delle spese processuali in ragione della particolare situazione che ha determinato la rinuncia.