Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 49489 del 15 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:49489PEN

Massima

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Il dolo intenzionale nell'abuso d'ufficio non sussiste quando il pubblico ufficiale, pur adottando provvedimenti macroscopicamente illegittimi, agisce nella convinzione di perseguire un interesse pubblico preminente, come l'esigenza di assicurare la continuità di un servizio essenziale, senza alcuna finalità di procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale a terzi. In tali casi, la proroga di un appalto scaduto, anche per un periodo prolungato, non è di per sé sufficiente a dimostrare l'esistenza dell'elemento soggettivo del reato, qualora risulti che tale proroga sia stata determinata da circostanze oggettive, come l'impossibilità di indire tempestivamente una nuova gara a causa di impedimenti di natura amministrativa. L'adeguamento del corrispettivo dovuto all'appaltatore in ragione dell'aumento del costo del lavoro, inoltre, non integra di per sé l'elemento del dolo intenzionale, essendo un atto dovuto una volta decisa la proroga dell'appalto. Pertanto, l'insussistenza dell'elemento soggettivo del reato di abuso d'ufficio deve essere esclusa quando il pubblico ufficiale, pur adottando provvedimenti illegittimi, abbia agito nella convinzione di perseguire un preminente interesse pubblico, senza alcuna finalità di procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale a terzi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avellino;
avverso la sentenza del 28 aprile 2015 emessa dal G.u.p. del Tribunale di Avellino;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere ((omissis));
udito l'avvocato generale, (OMISSIS), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe il G.u.p. del Tr…

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