Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30420 del 1 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:30420PEN

Massima

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Il partecipe all'associazione mafiosa, pur in assenza di una formale affiliazione, può essere ritenuto responsabile del reato di cui all'art. 416-bis c.p. in ragione del suo rapporto funzionale con l'organizzazione criminale, caratterizzato dalla disponibilità a operare nell'interesse e per il perseguimento dei fini illeciti del sodalizio, anche attraverso condotte di mero supporto o agevolazione, senza che sia necessaria la prova di una specifica attività delittuosa. La responsabilità può essere desunta da elementi indiziari quali la partecipazione a riunioni, la presentazione di soggetti affiliati, la conoscenza di latitanti e il coinvolgimento in traffici illeciti, che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato nell'attività del gruppo mafioso, a prescindere dall'assunzione di un ruolo formale all'interno dell'organizzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di Co. Gi. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza della Sezione del riesame del Tribunale di Palermo in data 29.12.2010;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Carlo Zaza;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Vito D'Ambrosio, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore dell'indagato…

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