Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 39876 del 23 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:39876PEN

Massima

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Il divieto di reformatio in peius, in presenza dell'impugnazione del solo imputato, riguarda non soltanto il risultato finale della pena, ma anche tutti gli elementi del suo calcolo, quali la valutazione comparativa delle circostanze compiuta dal primo giudice. Pertanto, il giudice di appello non può modificare in senso peggiorativo per l'imputato tale valutazione, anche qualora riqualifico i fatti in termini più gravi, in quanto ciò comporterebbe uno svuotamento del divieto di reformatio in peius. Conseguentemente, l'annullamento della sentenza di appello senza rinvio è dovuto quando, nelle more del giudizio, sia maturata la prescrizione dei reati, in applicazione del principio per cui l'accoglimento dell'impugnazione dell'imputato non può mai determinare un aggravamento della sua posizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORGIGNI Antonio - Presidente

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. BLAIOTTA Rocco - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LO. EL. Mo., n. in (OMESSO);

avverso la sentenza in data 12 aprile 2007 della Corte di Appello di Brescia;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Brescia, in parzi…

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