Il decorso del termine triennale previsto dall'art. 120, comma 3, del Codice della Strada per la revoca della patente di guida disposta a seguito dell'applicazione di una misura di sicurezza, comporta l'obbligo per il Prefetto di compiere una nuova attività istruttoria, volta a verificare la sussistenza di esigenze collegate all'attività lavorativa o alle condizioni di salute del titolare, al fine di valutare l'opportunità di revocare o meno il provvedimento di revoca della patente, applicando il principio di proporzionalità e non automaticità del provvedimento prefettizio, come affermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 99 del 2020. Pertanto, il Prefetto non può limitarsi a respingere l'istanza di restituzione o rilascio del duplicato della patente revocata, ma è tenuto a compiere una nuova istruttoria e ad adottare un provvedimento espresso e motivato, al fine di verificare se permangano le ragioni che avevano giustificato in precedenza la revoca del titolo di guida, ovvero se, alla luce delle mutate circostanze, sia opportuno disporne la restituzione o il rilascio del duplicato, anche al fine di non pregiudicare l'eventuale finalità di reinserimento lavorativo del soggetto.