Il giudice di legittimità, nell'annullare senza rinvio la sentenza impugnata per intervenuta prescrizione di alcuni reati, precisa che il termine di prescrizione di tali reati, commessi in epoca anteriore alle modifiche della disciplina della prescrizione introdotte con la L. n. 251 del 2005, deve essere calcolato applicando integralmente la normativa previgente, senza la possibilità di combinare norme previgenti con quelle successive. Pertanto, ai fini del computo del termine di prescrizione, si deve tenere conto degli effetti dell'applicazione di tutte le circostanze, sia aggravanti che attenuanti, riconosciute nella sentenza di merito, con la conseguenza che i reati di furto aggravato devono essere considerati, ai fini della prescrizione, come furti semplici. La rinuncia agli altri motivi di appello e l'accordo raggiunto tra le parti non implicano rinuncia alla prescrizione, in quanto l'art. 157, comma 7, c.p. impone che tale forma di rinuncia debba avere forma espressa. La riduzione delle pene principali comporta, inoltre, la sostituzione o l'eliminazione delle pene accessorie applicate.