Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Marbo Italia S.p.A. avverso il provvedimento del Comune di Pogliano Milanese che aveva accertato la responsabilità della società per l'inquinamento della falda acquifera e imposto la realizzazione di uno sbarramento idraulico definitivo, ha affermato il seguente principio di diritto: L'accertamento della responsabilità di un soggetto per l'inquinamento ambientale, nonché l'imposizione di misure provvisorie e definitive per il superamento dello stato di contaminazione, costituiscono valutazioni e determinazioni amministrative che, se non tempestivamente impugnate dal soggetto interessato, divengono definitive e non possono essere rimesse in discussione con l'impugnazione di successivi provvedimenti attuativi o complementari. Pertanto, il ricorso proposto avverso tali atti successivi è inammissibile per difetto di interesse, in quanto il ricorrente non trarrebbe alcun vantaggio concreto e giuridicamente rilevante dall'eventuale annullamento, essendo già stati accertati in via definitiva la sua responsabilità e l'obbligo di adottare le necessarie misure di bonifica. Tale principio si fonda sulla considerazione che il soggetto responsabile dell'inquinamento, il quale non abbia tempestivamente impugnato gli atti di accertamento della propria responsabilità e di imposizione delle misure di rimedio, non può successivamente contestare tali valutazioni, essendosi ormai consolidata la sua posizione giuridica in relazione agli obblighi ambientali posti a suo carico. L'interesse all'annullamento di atti successivi, meramente attuativi o complementari, viene pertanto meno, non potendo il ricorrente conseguire alcun vantaggio concreto dall'eventuale accoglimento del ricorso.