Cassazione penale Sez. III sentenza n. 18990 del 16 maggio 2002

ECLI:IT:CASS:2002:18990PEN

Massima

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Il provvedimento di sequestro probatorio, una volta convalidato, dà luogo al consolidamento del sequestro e alla formazione del giudicato cautelare, sicché la successiva richiesta di restituzione delle cose sequestrate non può essere esaminata attraverso la procedura di cui agli artt. 262 e 263 c.p.p., ma richiede l'attivazione di un diverso e specifico rimedio impugnatorio, quale il ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 127, comma 7, c.p.p. Ciò in quanto la procedura di restituzione ex artt. 262 e 263 c.p.p. è esperibile soltanto quando, in presenza di un legittimo provvedimento impositivo della misura cautelare reale, si ritenga che siano venute meno le esigenze probatorie o risulti mancante uno dei presupposti del sequestro stesso, come il rapporto tra la cosa e il reato, e non anche nella fase successiva al consolidamento del sequestro e alla formazione del giudicato cautelare.

Sentenza completa

In data 15.6.2000 i CC. della stazione di Nemi procedettero, con due distinti verbali, a due provvedimenti di sequestro probatorio, rispettivamente, uno nei confronti di L. F. e l'altro nei confronti di C. A. e P. R.: con quest'ultimo provvedimento furono sequestrati n. 4 videogiochi; con il primo, in danno del L., indicato come il gestore dei videogiochi, la p.g. sequestrò "n. 3 chiavi di metallo e una in plastica di colore rosso, occorrenti per l'apertura dei quattro videogiochi sequestrati sotto la stessa data in Nemi presso la birreria L.N.". Il p.m. di Velletri convalidò i menzionati sequestri con unico decreto del 15.6.2000, avverso il quale il L. propose istanza di riesame, in accoglimento della quale il Tribunale di Roma, con ordinanza del 4.12.2000, annullò, nei confronti del predetto, la convalida del sequestro.
Per l'esecuzione di tale provvedimento, il L. presentò istanza di restituzione delle chiavi e dei videogiochi sequestrati, che il…

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