Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25645 del 18 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:25645PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei presupposti per il reato di circonvenzione di incapace di cui all'art. 643 c.p., deve accertare con certezza l'effettiva condizione di deficienza psichica della persona offesa al momento dei fatti, non essendo sufficiente la mera rappresentazione di tale stato da parte dell'imputato. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato, è necessario che l'imputato si sia reso conto, al tempo delle trattative e della stipula del contratto, di avere a che fare con una persona affetta da deficienza psichica. Quanto al reato di falso, la sola prova logica del semplice interesse dell'imputato non è sufficiente per attribuirgli il concorso nel reato, essendo necessario un accertamento più approfondito circa il suo effettivo coinvolgimento. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi probatori, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare tale valutazione se non in presenza di vizi logici o giuridici manifesti nella motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bologna, e dalla parte civile Ca. Ce. ;

avverso la sentenza della Corte di Appello di Bologna, in data 12 gennaio 2004, di conferma della sentenza del Tribunale di Modena, in data 8 gennaio 2003;

nel procedimento a carico di:

Ga. Gi. Gi. , n. a (OMESSO);

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica …

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