Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La Corte di Cassazione, in conformità con il consolidato orientamento giurisprudenziale, afferma che avverso le sentenze di mera legittimità della Corte di Cassazione non è ammissibile l'impugnazione per revocazione per contrasto di giudicati, ai sensi dell'art. 395 n. 5 c.p.c., in quanto tale ipotesi non è espressamente prevista dalla disciplina normativa, né prima né dopo il D.Lgs. n. 40/2006. Tale scelta del legislatore non contrasta con alcun principio o norma costituzionale, in quanto la stabilità del giudicato rappresenta un valore costituzionale condivisibile, e l'ammissibilità di tale impugnazione sarebbe logicamente e giuridicamente incompatibile con la natura delle sentenze di mera legittimità, che danno luogo solo al giudicato formale e non a quello sostanziale. Pertanto, il ricorso per revocazione proposto avverso la sentenza di Cassazione n. 3676/2009, per il sopravvenuto contrasto con la successiva sentenza della Corte EDU del 31.5.2011, deve essere dichiarato inammissibile, in quanto il giudicato sostanziale risiede nella precedente sentenza della Corte d'Appello di Lecce, confermata dalla Cassazione.