Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42567 del 9 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:42567PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di usura aggravata dalla connessione con l'associazione mafiosa si configura quando un soggetto, in qualità di longa manus di un esponente di spicco di un sodalizio criminale, eroga un prestito a tassi di interesse manifestamente sproporzionati rispetto alla prestazione effettuata, approfittando dello stato di bisogno della vittima e sfruttando il timore derivante dall'appartenenza del soggetto erogante all'associazione mafiosa, la quale trova nell'attività usuraria il suo core business. In tali casi, la condotta minatoria posta in essere dal soggetto erogante il prestito non può essere inquadrata nell'esercizio arbitrario delle proprie ragioni, bensì nel più grave delitto di estorsione, essendo finalizzata all'ottenimento del pagamento di quanto pattuito a tassi usurari. La riconducibilità dell'intera operazione all'associazione mafiosa di appartenenza giustifica l'applicazione dell'aggravante prevista dall'art. 416-bis.1 c.p., anche in assenza di una pregressa condanna per il delitto di associazione mafiosa, laddove emergano elementi indiziari idonei a dimostrare la militanza del soggetto nel sodalizio criminale, il suo ruolo di longa manus di un autorevole esponente dello stesso e il carattere armato dell'associazione, desumibile dalla destinazione al conseguimento degli scopi del sodalizio di armi detenute dai suoi membri. In tale contesto, la presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari e di adeguatezza della custodia in carcere non può essere superata in assenza di elementi idonei a escluderle, come la protrazione delle condotte criminose sino a epoca recente e il rinvenimento presso l'abitazione dell'indagato di armi da fuoco.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - rel. Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 03/03/2022 del TRIB. LIBERTA' di LECCE;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DANIELE CAPPUCCIO;
sentite le conclusioni del PG Dr. GAETA PIETRO, il quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso o, in subordine, il suo rigetto.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza del 3 marzo 2022 il Tribunale del riesame di Lecce, procedendo ai sensi dell'articolo 309 c.p.p., ha confermato l'…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.