La realizzazione di opere edilizie, anche se di modesta entità, in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, comporta la necessità di ottenere preventivamente l'autorizzazione paesaggistica ai sensi dell'art. 146 del d.lgs. n. 42/2004, a prescindere dalla natura pertinenziale o precaria delle opere stesse e dalla circostanza che le stesse non siano soggette ad alcun titolo abilitativo edilizio. L'omissione di tale autorizzazione determina l'illegittimità delle opere realizzate e la conseguente doverosità dell'ordine di demolizione da parte dell'amministrazione comunale, ai sensi dell'art. 37 del d.p.r. n. 380/2001, indipendentemente dalla valutazione della sanabilità delle opere stesse. La motivazione dell'ordine di demolizione può ritenersi adeguata ove si limiti a dare atto della mancanza dell'autorizzazione paesaggistica e dell'esecuzione delle opere in assenza di titolo abilitativo, senza necessità di una puntuale motivazione sull'interesse pubblico alla demolizione o sulla proporzionalità del provvedimento, atteso il carattere vincolato dello stesso. Inoltre, l'omissione della comunicazione di avvio del procedimento non determina l'annullabilità del provvedimento finale, in applicazione dell'art. 21-octies della legge n. 241/1990, ove risulti che il contenuto dispositivo del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato.