Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21466 del 16 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:21466PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia o violenza, costringe la vittima a consegnare una somma di denaro o altra utilità, indipendentemente dall'esistenza di un pregresso rapporto di debito tra le parti. La condotta estorsiva è integrata anche quando il denaro è consegnato a un terzo su indicazione dell'agente, essendo irrilevante che la vittima non lo abbia materialmente consegnato all'autore del reato. La mera circostanza che le forze dell'ordine abbiano sollecitato la vittima a effettuare la consegna non esclude la configurabilità del reato, in quanto l'elemento determinante è la costrizione della vittima mediante minaccia o violenza. Inoltre, le contraddizioni o lacune nelle dichiarazioni testimoniali non sono di per sé sufficienti a inficiare la valutazione complessiva della prova, spettando al giudice di merito il compito di apprezzare la credibilità e attendibilità dei testi, sulla base di un esame globale degli elementi acquisiti. Infine, la mancata acquisizione di atti processuali, come i verbali di interrogatorio dell'imputato assente, non determina necessariamente la nullità del procedimento, qualora il giudice ritenga che gli elementi probatori già acquisiti siano comunque sufficienti a fondare la decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA G. - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Pietr - Consigliere

Dott. PARDO Ignaz - Consigliere

Dott. COSCIONI - rel. Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/01/2018 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. GIUSEPPE COSCIONI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, dott.ssa LORI PERLA, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

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