Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22020 del 19 maggio 2003

ECLI:IT:CASS:2003:22020PEN

Massima

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Il reato di violenza o minaccia per costringere a commettere un reato (art. 611 c.p.) sussiste quando l'agente, mediante l'uso di violenza o minaccia, costringe taluni testimoni a ritrattare le dichiarazioni rese in un procedimento penale, al fine di favorire la persona accusata di un reato, anche se le condotte intimidatorie proseguono oltre la conclusione del processo relativo al reato principale. Ai fini della configurabilità del reato, non rileva che le minacce siano state perpetrate in concomitanza con lo svolgimento del processo penale, in quanto ciò esclude l'ipotesi di una mera attività ritorsiva fine a se stessa, essendo invece dirette a provocare la ritrattazione delle dichiarazioni testimoniali. Inoltre, il protrarsi delle minacce ben oltre la definitiva conclusione della vicenda processuale relativa al reato principale non costituisce un elemento a favore della tesi difensiva, ma piuttosto un indice della pervicacia degli imputati nel perseguire il loro intento illecito. Infine, l'efficacia endoprocessuale del decreto di archiviazione emesso in un procedimento connesso non impedisce l'autonoma instaurazione di un nuovo procedimento per il reato di cui all'art. 611 c.p., in quanto l'identità del fatto e dell'autorità giudiziaria sono requisiti necessari per l'operatività del divieto di bis in idem, che non ricorrono nel caso di specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
QUINTA SEZIONE PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.:
MARRONE FRANCO - PRESIDENTE
PROVIDENTI FRANCESCO - CONSIGLIERE
LATTANZI GIORGIO - CONSIGLIERE
CALABRESE RENATO LUIGI - CONSIGLIERE
NICASTRO FRANCESCO - CONSIGLIERE
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) Fr. Co. N. IL (...)
2) Gi. Se. N. IL (...)
3) An. Se. N. IL (...)
avverso SENTENZA del 14/02/2002
CORTE APPELLO CAGLIARI SEZ. DIST. di SASSARI
visti gli atti, la sentenza ed il procedimento
udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere CALABRESE RENATO LUIGI
Sentito il Procuratore Generale in persona del dr. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;
OSSERVA
Gli imputati sono stati dichiarati responsabili del reato punito dall'art. 611 c. p. in relazione ad una pluralità di episodi, loro ascritti in concorso o individualmente, verifi…

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