Il potere discrezionale dell'Amministrazione di rifiutare il rinnovo di una licenza di pubblica sicurezza, come il porto d'armi, deve essere esercitato nel rispetto dei principi costituzionali di eguaglianza e delle libertà fondamentali, valutando in modo complessivo e ragionevole la personalità e l'affidabilità del richiedente sulla base di condotte significative in relazione all'attività da svolgere, senza che possano rilevare episodi estranei o privi di effettiva incidenza sulla pericolosità del soggetto. L'Amministrazione deve condurre un'adeguata istruttoria, dando conto in motivazione delle circostanze di fatto che giustificano il giudizio di inaffidabilità e di probabilità di abuso nell'uso della licenza, senza poter limitarsi a considerazioni meramente probabilistiche o a vincoli di parentela con persone pregiudicate, dovendo invece valutare in concreto l'incidenza di tali elementi sul profilo di affidabilità del richiedente.