Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso la sentenza di appello che ha confermato la decisione del giudice di pace di rigettare l'opposizione ai verbali di accertamento di violazioni del codice della strada, afferma i seguenti principi di diritto: 1. Nelle controversie in materia di opposizione a verbali di accertamento di violazioni del codice della strada, la trasmissione tardiva da parte dell'autorità che ha emesso l'atto impugnato della documentazione relativa all'accertamento, come la relazione sull'incidente stradale, non ne determina l'inutilizzabilità, in quanto il termine per il deposito di tali atti non è perentorio, in assenza di espressa previsione normativa. Inoltre, la parte ricorrente deve dimostrare di non essersi potuta difendere adeguatamente a causa del ritardo nella produzione di tali atti. 2. Il potere discrezionale del giudice di disporre o meno una consulenza tecnica d'ufficio non è sindacabile in sede di legittimità, purché la decisione sia adeguatamente motivata e immune da vizi logici e giuridici. Inoltre, la perizia tecnica di parte introdotta nel giudizio ha solo valore di allegazione difensiva, priva di autonomo valore probatorio. 3. Quando il giudice di merito si è pronunciato sulla domanda formulata dalla parte, respingendola, non vi è violazione dell'art. 112 c.p.c. per omessa pronuncia, essendo sufficiente che la motivazione contenga le ragioni del rigetto, anche implicite. Inoltre, la censura relativa alla violazione dell'art. 112 c.p.c. è inammissibile ai sensi dell'art. 360, comma 1, n. 5 c.p.c., in presenza di una "doppia conforme".