Il giudicato amministrativo, formatosi a seguito di una pronuncia di condanna al pagamento di una somma di denaro, deve essere prontamente eseguito dall'amministrazione soccombente, nel rispetto del principio costituzionale di effettività della tutela giurisdizionale e dei diritti fondamentali sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Tuttavia, l'entrata in vigore della legge di stabilità 2016 ha introdotto specifici obblighi di comunicazione e documentazione a carico del creditore, la cui mancata, incompleta o irregolare osservanza impedisce l'emissione dell'ordine di pagamento e la successiva esecuzione forzata. In tal caso, il giudice amministrativo, pur accogliendo la domanda di ottemperanza, deve subordinare l'esecuzione del giudicato all'assolvimento di tali oneri da parte del creditore, nominando, ove occorra, un commissario ad acta per il caso di persistente inadempimento dell'amministrazione. Le spese successive al giudicato, dovute in sede di ottemperanza, comprendono solo quelle strettamente funzionali all'introduzione del giudizio, con esclusione di quelle relative a procedure esecutive autonomamente intraprese dal creditore.