Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16072 del 21 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:16072PEN

Massima

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Il diritto di cronaca, quale causa di giustificazione della diffamazione a mezzo stampa, non può essere invocato in modo acritico e indiscriminato per la mera riproposizione di dichiarazioni di esponenti politici, senza che il giornalista abbia previamente verificato la veridicità e la fondatezza delle notizie riportate, con la dovuta diligenza professionale. Pertanto, il giornalista che diffonda notizie false e lesive della reputazione altrui, pur se attinte da fonti apparentemente autorevoli, non può beneficiare dell'esimente del diritto di cronaca, qualora non abbia adempiuto all'obbligo di accertare con la necessaria accuratezza la corrispondenza a verità delle informazioni divulgate. Analogamente, la mera rilevanza giudiziaria o investigativa di un fatto non è di per sé sufficiente a legittimare la diffusione di notizie non verificate e lesive della reputazione, in quanto il diritto di cronaca trova il suo limite nel rispetto del principio di verità sostanziale dell'informazione. Inoltre, la liquidazione di una provvisionale risarcitoria in favore della parte offesa, nell'ambito del processo penale, costituisce un provvedimento di natura discrezionale e deliberativa, che non richiede una puntuale e dettagliata motivazione, essendo sufficiente il richiamo ai criteri generali stabiliti dalla legge, in relazione alla gravità dell'offesa e alla diffusione dello stampato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TR. SI. N. IL (OMESSO);

2) BE. PA. N. IL (OMESSO);

3) MA. EZ. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1123/2009 CORTE APPELLO di BARI, del 26/11/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/01/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Izzo G., che ha concluso per l'a.s.…

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