Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48177 del 27 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48177PEN

Massima

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Il delitto di truffa contrattuale si consuma nel momento in cui l'agente, mediante artifici o raggiri, induce in errore il soggetto passivo, determinandolo a prestare un consenso negoziale che altrimenti non sarebbe nato. L'elemento psicologico che imprime al fatto della inadempienza il carattere di reato è costituito dal dolo iniziale, che influisce sulla volontà negoziale di uno dei contraenti, falsandone il processo volitivo e determinandolo alla stipulazione del contratto in virtù dell'errore generato. L'ingiusto profitto e il correlativo danno del soggetto passivo consistono essenzialmente nel fatto costituito dalla stipulazione del contratto, che avendo effetti solo obbligatori non è idoneo a determinare di per sé l'arricchimento ingiusto. Pertanto, ai fini della consumazione del delitto di truffa contrattuale, non è necessario che si realizzi un concreto profitto in capo all'agente o un danno patrimoniale effettivo in capo al soggetto passivo, essendo sufficiente che l'atto di disposizione patrimoniale sia stato determinato dall'errore indotto mediante artifici o raggiri. Tuttavia, qualora il contratto non abbia ancora prodotto effetti patrimoniali diretti e immediati, il reato può essere configurato solo nella forma del tentativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa in data 13/4/2018 dalla Corte di appello di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PERROTTI Massimo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa CENICCOLA Elisabetta, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata per la rideterminazione della pena decurtata dell'aumento per il reato di c…

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