Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4815 del 10 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:4815PEN

Massima

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Il possesso di beni archeologici fuori commercio, occultati in un locale protetto da un sistema di sicurezza, integra il delitto di ricettazione, essendo sufficiente la consapevolezza dell'imputato di detenere oggetti di provenienza illecita, senza che sia necessaria la prova della sua conoscenza dell'esatta natura dei beni. Il giudice può desumere tale consapevolezza dalla natura dei beni, dalla loro collocazione in un luogo protetto e dalla qualifica di esperto dell'imputato in relazione a tali tipologie di oggetti. L'accertamento della responsabilità penale per ricettazione non richiede la dimostrazione di una specifica conoscenza dell'imputato circa l'origine delittuosa dei beni, essendo sufficiente la prova della sua consapevolezza di detenere oggetti di provenienza illecita, desumibile dalle circostanze oggettive del caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

AL. MA. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 13/07/2010;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

p.1. Con sentenza del 13/07/2010, la Corte di Appello di Roma confermava la sentenza pronunciata in data 3/10/2…

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