Cassazione penale Sez. III sentenza n. 7023 del 14 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:7023PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato e il pericolo che la libera disponibilità dei beni possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato o agevolare la commissione di altri reati. Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per il sequestro, deve esaminare attentamente tutti gli elementi di fatto e di diritto dedotti dalle parti, senza limitarsi a una mera valutazione formale della documentazione, e deve fornire una motivazione congrua, logica e completa che renda comprensibile l'iter logico seguito. Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che dispone il sequestro preventivo è ammesso solo per violazione di legge, e non per meri vizi logici della motivazione, salvo che questa sia del tutto mancante o meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - rel. Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/06/2017 del Tribunale di Chieti;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott.ssa Antonella Di Stasi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Canevelli Paolo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 29/06/2017, il Tribunale di Chieti rigettava l'istanza di riesame propost…

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