Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30550 del 10 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:30550PEN

Massima

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La contraffazione di diplomi e titoli di studio, anche mediante l'utilizzo di sigilli e timbri falsi, integra il reato di falsità materiale in atti pubblici, punito dagli articoli 476, 482 e 468 del codice penale. Tuttavia, perché tale condotta sia penalmente rilevante, è necessario che l'agente abbia effettivamente concorso nella creazione o alterazione del sigillo o timbro, non essendo sufficiente il mero utilizzo del documento recante l'impronta contraffatta. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato di falsa attestazione in atto pubblico ex art. 483 c.p., è richiesto l'elemento soggettivo della consapevolezza della falsità della dichiarazione, non potendosi ritenere integrato il reato qualora il soggetto agisca nella convinzione, seppur erronea, della validità del titolo posseduto. Infine, la riconoscibile difformità dei timbri e la palese vetustà dei moduli utilizzati per i diplomi possono integrare gli estremi del c.d. "reato impossibile", escludendo la punibilità della condotta per mancanza dell'offensività del fatto. In tali ipotesi, la valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato e dell'effettiva colpevolezza dell'imputato richiede un attento esame della complessiva ricostruzione dei fatti, senza potersi limitare a una mera registrazione acritica delle dichiarazioni dell'imputato. Ove emergano profili di contraddittorietà o carenza motivazionale nella sentenza impugnata, il giudice di legittimità è tenuto ad annullare la decisione con rinvio ad altro giudice di merito per un nuovo esame, salvo che sia intervenuta la prescrizione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. FUMO M. - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 8863/2008 CORTE APPELLO di ROMA, del 04/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FUMO MAURIZIO;

udito il PG in persona del sost. proc. gen. Dott. D'ANGELO G., che ha chiesto annullamento senza rinvio per prescrizione.

udito il difensore di parte civile, avv. (OMISSIS) che si e' riportato alle conclusioni scritte…

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