Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21349 del 27 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:21349PEN

Massima

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Il falso testimone, pur non avendo arrecato un danno patrimoniale, cagiona un pregiudizio di natura non economica alla parte offesa, in quanto mette in dubbio la veridicità della sua testimonianza, ledendo così il suo diritto all'integrità morale e alla reputazione. Il giudice di merito, nel valutare la credibilità dei testimoni e l'esistenza del danno morale, gode di un ampio margine di discrezionalità, che può essere censurato in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza della motivazione. Il principio di diritto secondo cui il falso testimone risponde penalmente per il reato di falsa testimonianza, indipendentemente dall'effettiva causazione di un danno patrimoniale, trova fondamento nella tutela della corretta amministrazione della giustizia e della dignità della persona offesa, la cui reputazione e integrità morale possono essere lese dalla mendace deposizione, anche in assenza di conseguenze economiche. Tale principio si applica ogni qualvolta venga accertato il reato di falsa testimonianza, senza che il giudice di merito debba necessariamente motivare in modo analitico l'esistenza del danno morale, essendo sufficiente il pregiudizio derivante dalla messa in discussione della veridicità della deposizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. AGRO' Antonio - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

FA. An. , nata l'(OMESSO);

avverso la sentenza n. 192 emessa il 10 febbraio 2009 dalla Corte d'appello di Trieste;

Udita la relazione svolta dal Cons. Dr. ((omissis));

Udito il P.M., in persona del Sost. Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore della parte civile avv. ((omissis)), che si e' associato alla conclusione del P.G..

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