La realizzazione di opere edilizie senza il previo rilascio del necessario titolo abilitativo, anche se successivamente oggetto di una SCIA in sanatoria, non consente di ottenere il permesso in sanatoria ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 e dell'art. 22 della L.R. n. 15/2008, in quanto è richiesta la "doppia conformità" delle opere, sia al momento della realizzazione che al momento della presentazione della domanda. Pertanto, la SCIA in sanatoria non può essere accettata quando le opere realizzate configurano una "nuova costruzione" e non sono conformi alla disciplina urbanistica vigente, sia al momento della loro realizzazione che al momento della presentazione della domanda. Inoltre, la SCIA in sanatoria non può essere accettata quando le opere realizzate necessitano di autorizzazione sismica preventiva ai sensi degli artt. 93 e 94 del D.P.R. n. 380/2001, in quanto realizzate in zona sismica classificata, e quando non è stata allegata l'eventuale convenzione con i confinanti per l'esecuzione di lavori che incidono sulla proprietà altrui. Infine, la demolizione parziale di opere abusive non può essere assentita mediante SCIA, in quanto la demolizione deve avvenire ex sé in quanto trattasi di abusi non sanabili preventivamente, e il rispetto delle distanze minime tra fabbricati deve essere comunque garantito, anche in presenza di norme locali diverse, in applicazione del principio di cui all'art. 9 del D.M. 1444/1968.